È stato presentato alla Regione Lombardia il progetto “Automazione dell’alimentazione per gli allevamenti bovini della Lombardia – Autofeed”, risultato in linea con gli obiettivi del Psr. Il progetto prevede l’introduzione in aziende zootecniche partner di livelli crescenti di automazione del razionamento unifeed

Articolo pubblicato su “INFORMATORE ZOOTECNICO” n. 7-2021
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Il razionamento “unifeed”, sviluppato in laboratorio negli anni ’30 ma introdotto negli allevamenti bovini per la produzione di carne solo a partire dagli anni ’60 con la diffusione dei primi carri miscelatori, si è dimostrato il metodo di alimentazione dei ruminanti allevati più vicino alla loro fisiologia: il conseguente successo globale ne ha determinato l’adozione nella quasi totalità degli allevamenti bovini a carattere intensivo e semi-intensivo.

Tuttavia, a fronte di tali vantaggi, la tecnica presenta alcuni punti di criticità che le moderne tecnologie digitali possono mitigare. Studi recenti hanno evidenziato alcuni aspetti tecnici ed economici che l’automazione di parte o di tutte le fasi di alimentazione consente di ottimizzare nella distribuzione della razione unifeed, evidenziando le positive ricadute in termini di qualità del lavoro, di qualità delle produzioni e di benessere degli animali che conseguono all’investimento necessario.

innovazione e ambiente

Pertanto, nell’ambito della priorità legata al miglioramento della competitività del settore agricolo e agroalimentare, l’introduzione dell’automazione (anche secondo gradazioni crescenti di complessità) nelle realtà aziendali lombarde permette una significativa innovazione organizzativa e produttiva a livello aziendale con ricadute che portano al raggiungimento degli obiettivi Pei Agri di: a) uso efficiente delle risorse; b) produttività; c) redditività; d) competitività delle aziende.

Per tali motivi è stato presentato alla Regione Lombardia il progetto “Automazione dell’alimentazione per gli allevamenti bovini della Lombardia – Autofeed”, risultato in linea con gli obiettivi anche trasversali del Psr, soprattutto per quanto concerne l’innovazione e la salvaguardia dell’ambiente. Il progetto prevede l’introduzione, in aziende zootecniche partner collocate sul territorio lombardo, di livelli crescenti di automazione del razionamento unifeed.

Un primo livello di automazione consiste nella dotazione di sensori che aiutino l’allevatore a gestire la variabilità dei singoli alimenti, in particolare i foraggi. Tali sensori possono essere i noti Nir collocati sui carri miscelatori o portatili, ma anche innovativi sensori ottici che grazie all’intelligenza artificiale riescono a valutare in tempo reale la forma fisica della razione, evitando sovratrinciature o sottotrinciature con effetti positivi sia sulla salute delle bovine, sia sull’economicità del processo.

Un secondo livello di automazione prevede l’inserimento di spingiforaggio robotizzati che aiutano in modo determinante l’allevatore nella gestione della mangiatoia, riducendo gli scarti e favorendo l’ingestione di sostanza secca, oltre a ridurre i fabbisogni di manodopera e di gasolio.

Infine, il terzo livello prevede l’automazione dell’intero ciclo di preparazione/distribuzione, mediante i cosiddetti Afs, automatic feeding systems. La cucina e il carro sono gli elementi principali che caratterizzano questi sistemi: la prima è la zona dove sono conservati i componenti della razione e dove, sulla base delle indicazioni dell’alimentarista, avviene la pesatura e la miscelazione degli ingredienti.

Il carro è quasi sempre di piccolo volume e può operare in due modi: a) distribuisce una razione già miscelata dai macchinari presenti in cucina, oppure b) miscela e distribuisce gli ingredienti del

la razione che, in questo caso, sono solo prelevati dalla cucina che ha mera funzione di stoccaggio e carico.

i partner

Il progetto, triennale, ha come capofila il Centro di ricerca ingegneria e trasformazioni agroalimentari del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ed è finanziato dalla Regione Lombardia nell’ambito della sottomisura 16.1 – “Sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi operativi del Pei in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” del Feasr – Programma di sviluppo rurale 2014-2020.

Oltre al Crea, che partecipa con la propria sede di Treviglio (Bg) cui competono le responsabilità di coordinazione delle attività e di trasferimento e divulgazione dei risultati, la programmazione delle attività progettuali coinvolge la Fondazione Crpa Studi ricerche (Re), per gli aspetti di edilizia, e cinque aziende che allevano bovini da latte e da carne in cui si svolgeranno le attività di monitoraggio dei sistemi di alimentazione automatica. Tali aziende sono la società agricola “Fattoria Ginestra” (Co), la società agricola “Della Bona Faustino” (Bs), la società agricola “Cervi Ciboldi” (Cr), la società agricola “Pieve” (Bs) e la società agricola “Giovanni Galdino e Pecchini Drusilla” (Mn).

Le attività progettuali porteranno a valutare le condizioni d’impiego dei sistemi automatici di alimentazione e di sistemi di automazione parziale delle operazioni di razionamento e di gestione della razione per: 1) rendere economica e conveniente l’introduzione di tali sistemi in azienda; 2) migliorare le condizioni di accesso all’alimento da parte degli animali; 3) migliorare l’efficienza del razionamento unifeed.

Si prenderanno in considerazione aziende nelle quali tali sistemi sono o saranno inseriti, allo scopo di valutare aspetti quali l’organizzazione aziendale, la tipologia di strutture, le modalità di gestione della razione e dell’alimentazione, la qualità degli alimenti somministrati, e il management generale della mandria e del personale. In tal modo si potrà eseguire una profilazione della sostenibilità economica e ambientale degli impianti nelle aziende partner di progetto, con riferimento ai principali aspetti tecnici (tipologia costruttiva e impiantistica, prestazioni zootecniche, qualità degli alimenti, consumi energetici, organizzazione e gestione, benessere e sanità animale, impatto ambientale) ed economici (costi di allestimento, costi annui di gestione, valutazione della redditività degli investimenti ecc.).

i risultati attesi

I destinatari dei risultati del progetto saranno principalmente le aziende zootecniche; per questo il progetto prevede una serie di attività di divulgazione, fra le quali è compresa anche l’attivazione di canali social con moderazione dei contenuti (Facebook, Youtube, Linkedin), che riporteranno il costante aggiornamento delle attività e delle informazioni di interesse. Già da ora, ad esempio, è consultabile con alcuni canali social. A livello tecnico i principali risultati attesi sono:

  • dalle aziende da latte che introdurranno sistemi automatici parziali (spingiforaggio automatico, misurazione inline della variabilità dei foraggi con sistema Nir, misurazione inline della lunghezza di trinciatura con sistemi ottici) si otterranno linee guida sull’inserimento di tali innovazioni in azienda;
  • dalle aziende da latte dotate di sistemi convenzionali per l’alimentazione (carro miscelatore, spingiforaggio meccanico) si otterranno dati relativi alla variabilità della razione e alle sue eventuali cause, fornendo procedure organizzative tese a evidenziare l’esistenza di questo fattore critico e a limitarne l’incidenza;
  • nelle aziende da latte e da carne che adotteranno sistemi automatici completi (Afs) si otterranno linee guida sull’introduzione, sull’integrazione edilizia e sulla conduzione di tali sistemi, con una panoramica sufficientemente completa della In particolare, saranno fornite indicazioni su: efficienza energetica, prestazioni zootecniche, uso di manodopera, aspetti strutturali. Gli aspetti energetici, in particolare, saranno valutati grazie all’esperienza metodologica e strumentale dell’Università di Milano.

Al termine del progetto saranno rese disponibili:

a) linee guida sull’utilizzo di sistemi parziali o totali di automazione nel processo di razionamento di diete unifeed;

b) linee guida sulla progettazione e ristrutturazione in vista dell’adozione aziendale di Afs;

c) schede tecniche aggiornate sulle buone pratiche da adottare nell’utilizzo delle tecnologie per l’unifeed.

impatti

Gli enti di ricerca coinvolti nel presente progetto studiano e monitorano da tempo le soluzioni qui presentate, come dimostrano alcune delle pubblicazioni esposte. Tuttavia, è la diffusione recente e continua di questi sistemi in Italia e l’interesse manifestato dagli allevatori a testimoniare come l’impatto del progetto possa favorire l’incremento e la diffusione di conoscenze.

Il razionamento unifeed si è dimostrato il più formidabile modo di alimentare i bovini allevati, tuttavia alcuni limiti emersi e la tendenza ad incrementare l’efficienza del processo di trasformazione di alimenti vegetali in prodotti animali di qualità suggeriscono di adottare strategie, tecnologie e strumenti sempre più evoluti anche attraverso l’automazione (parziale o totale) di alcune funzioni.

Questo è, in definitiva, l’impatto atteso sull’intero sistema produttivo afferente agli allevamenti non solo lombardi: una presa di coscienza sulla possibilità di sfruttare margini importanti di miglioramento dell’efficienza produttiva, ma anche un’azione positiva su aspetti quali l’impiego di manodopera, il benessere animale, i consumi energetici e la sostenibilità ambientale dell’allevamento.

Tutto ciò grazie all’ausilio di tecnologie che forniscono indicazioni precise e preventive sul corretto razionamento e che adottano modalità distributive sempre più affini alle esigenze fisiologiche e comportamentali dei bovini allevati.

Ringraziamenti

La ricerca è stata finanziata dalla Regione Lombardia (Progetto AutoFeed, Psr 2014-2020, operazione 16.1.01).